Marvel IT Presenta… |
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Mr. T |
storia |
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rossointoccabile |
supervisione |
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Carlo Monni |
supervisore
capo |
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Mr. T |
presidente |
#11 |
con: |
Logan Fattore rigenerante, scheletro e artigli di adamantio |
Peter Rasputin Corpo di acciaio organico |
Emma Frost |
Bobby Drake Controllo temperatura e produzione ghiaccio |
Lania Petrovna Krylenko Controllo energia della forza oscura |
Il Club Infernale è di nuovo il
nemico numero uno degli X-Men da quando Sebastian Shaw ha forgiato una nuova
Cerchia Interna, con formidabili e temibili alleati. Insieme sono riusciti ad
estrapolare il gene-x, chiave genetica dei poteri mutanti, e ad usarlo per la
produzione di una nuova specie di Sentinelle, un ibrido mutante con tecnologia
aliena.
Parallelamente, Magneto ha donato
al mondo la cura per il virus Legacy e ha proclamato cittadini dello Stato di
Genosha tutti i mutanti della Terra, annullando di fatto i diritti civili ai
non mutanti genoshani, espellendoli dall'isola.
Nel frattempo, gli X-Men, forti della collaborazione con lo S.H.I.E.L.D. nella
ricerca dei manipolatori del gene-x, hanno accettato un ruolo attivo e autonomo
presso l'O.N.U., in qualità di peacekeepers negli Affari Mutanti.
Mentre il Professor X e Jean Grey
sono stati accolti dal Presidente Bush, con l'intento di promuovere il sogno di
coesistenza pacifica e richiedere il disarmo delle Sentinelle negli USA,
Ciclope e la Bestia si sono recati nel rifugio amazzonico di un disperso e
debole Sinistro, in cerca di risposte definitive sul gene-x, scoprendo
inaspettatamente che il materiale genetico viene estratto da bambini mutanti
cinesi usati come cavie nei laboratori segreti del Mandarino, che si nasconde
sotto le mentite spoglie di Zhang Tong.
Contemporaneamente, Wolverine e
Colosso sulle tracce del materiale genetico, su richiesta dello S.H.I.E.L.D.,
si sono intrufolati in una base segreta ai confini con la Cina, per svelare i
loschi traffici di un ricco industriale cinese, Zhang Tong. Allo stesso tempo,
Emma Frost e l'Uomo Ghiaccio sono giunti ad Hong Kong per scoprire la vera
identità di Zhang Tong e porre termine ai suoi crimini, trovando ad aspettarli
una stazione di polizia piena zeppa di poliziotti corrotti.
All'interno della base segreta, Wolverine fa una sgradevole scoperta, che conferma quanto rivelato da Sinistro all'altro capo del mondo: in buie celle sotterranee sono tenuti prigionieri un centinaio di innocenti bambini.
Zhang Tong Possessore dei 10 anelli, armi dalla
tecnologia aliena |
Donald Pierce Cyborg |
Complesso eugenetico segreto sotterraneo del Mandarino. Russia meridionale, ai confini con la Cina.
-Colosso… Fastball
special! Voglio vedere quanto bene questi vermi pigliano la loro stessa
medicina!
Con la naturalezza di
chi calibra la gittata di una freccetta verso il centro del bersaglio, il
colosso russo degli X-Men piega i muscoli d’acciaio organico e solleva
Wolverine; poi flette il gomito e alza il braccio sopra la testa, oltre le
spalle, contraendo al limite il bicipite e il deltoide. In equilibrio sulla
mano del compagno di squadra, l’arma vivente, nome in codice Wolverine, è
pronto ad esplodere all’ultima scintilla della miccia. Impavido sul suo volto è
dipinto il ghigno freddo del predatore.
Di fronte ai due
X-Men, un gruppo armato fino ai denti di mercenari cinesi e russi, spiana le
armi automatiche scaricandone il contenuto di piombo letale.
I proiettili
tintinnano, accendendo scintille infuocate e rimbalzando mortali con angoli
imprevedibili, o si schiacciano alle dimensioni di una moneta, sulla pelle nuda
e corazzata di Colosso.
Altri, invece,
penetrano nella carne di Wolverine ed escono dalla parte opposta. Dolorosi,
strappano tessuti e lacerano organi, sollecitandone allo stesso tempo la
rigenerazione, talento taumaturgico mutante, o sono deviati nel loro cammino
dall’incontro col metallo più resistente conosciuto, l’adamantio, che riveste
completamente le ossa del mutante canadese, rendendolo sorprendentemente difficile
da uccidere.
Il braccio di Colosso
scatta con la forza di una tagliola che spezza le ossa più dure, disegna un
arco nell’aria e lancia con violenza un missile vivente al centro del gruppo di
soldati.
Wolverine vola a
braccia aperte, gli occhi della tigre ardenti e gli artigli di adamantio
sguainati, fendendo l’aria, imprimono un suono simile ad un brivido freddo
lungo la schiena. Si scontra col maggior numero di uomini possibile, esplodendo
come una bomba in mezzo ad una folla. Le lame lacerano le carni, strappano i
vestiti, tagliano fucili e pistole come burro; braccia si spezzano, gambe si
rompono e costole s’incrinano nell’impatto col suo corpo indistruttibile.
Braccia contro braccia, testa contro testa, piedi che schiacciano arti,
Wolverine impegna una dozzina di addestrati assassini in un sanguinario
picchia-duro di virtuale generazione.
Nel frattempo,
Colosso immobilizza gli altri mercenari a difesa della base segreta,
frantumando loro le armi in una morsa erculea e scaraventandoli a terra
mulinando con le braccia, grosse come tronchi, tramortendoli. Come un
esploratore si fa strada nel fitto della giungla, si spinge verso l’interno,
lungo i cunicoli di metallo, seguendo le indicazioni captate dai sensi animali
di Wolverine e, ora, sempre più vicini, seguendo le grida e i pianti di bambini
rapiti.
Il continuo clangore
delle sirene di allarme e le luci scarlatte che inondano la base contribuiscono
alla frenesia adrenalinica e alla confusione generate dall’entrata in scena dei
due X-Men.
Tra un fendente e
l’altro, Wolverine avverte un odore familiare sovrapposto ad un altro,
giungergli ai sensi, dal profondo della base, dove Colosso si è inoltrato.
Stretta a sé, la testa di un soldato, sotto la morsa d’acciaio del braccio,
distoglie l’attenzione del combattimento.
Sporco del suo sangue
e di quello degli avversari, si erge in mezzo agli uomini caduti a terra sotto
i suoi colpi. Tenendo a distanza di sicurezza chi ancora ha il coraggio o la follia
di tentare dove molti altri hanno fallito, puntando loro le lame alla gola,
cerca con l’udito e la vista, ciò che l’olfatto ha già percepito.
-Sniff… sniff… Pierce.
In alto, appoggiato
su una passerella metallica, Donald Pierce, il biondo cyborg inglese, parte
uomo, parte macchina, Alfiere Bianco del Club Infernale, si mostra, il volto
contratto in una maschera d’odio.
-Wolverine!
-Immagino tu sia qui
a giocare con le bambole. Se questi sono i tuoi nuovi giocattoli, i tuoi
padroni non saranno soddisfatti di te.
-Oh, no, quella è la
manodopera. E io non ho padroni, maledetto! Sovrintendo alla produzione delle
macchine che cancelleranno la feccia come te dalla faccia della Terra!
-Se non l’avessi
capito, con questo hai chiuso, cocco.
-Voi X-Men vi ostinate
a metterci i bastoni tra le ruote! Questa base ormai non ha più valore, troppi
occhi puntati addosso, ma non imparate mai la lezione: il Club Infernale è
sempre un passo avanti! Il prodotto finale è un altro! Si è già occupato di
Colosso e del suo patetico tentativo di salvare la mia materia prima! A
quest’ora sarà già in orbita; si dice che non abbia bisogno di respirare, beh,
di sicuro non sa volare!
-Tra noi due c’è un
conto aperto[1], Pierce, ma
soprattutto non mi piacciono i bastardi che tengono sottochiave i bambini!
-Idiota! Di quei
piccoli mutanti cinesi non interessa a nessuno! Ce li ha ceduti volentieri il
governo cinese, pur di toglierseli di mezzo, li eliminano alla nascita, quelli
col gene-x! Non ci crederai, ma c’è chi pensa che è meglio vivere sotto il
dominio del Mandarino, piuttosto che avere trai piedi quelli della tua razza!
Si sta meglio in America, eh? Vedi, gli facciamo un favore. In cambio di un
posto con chi dominerà il mondo, si tolgono un problema e la Bestia Nera usa
quel problema per creare una brodaglia di DNA mutante e umano mescolato con
nanomacchine, dalla quale, con le miei conoscenze e quelle del Mandarino e i
soldi di Shaw, tiriamo fuori le perfette Sentinelle.
-Mutante che uccide
mutante, allora è vero, siamo tutti umani.
-Non mi aspetto che
tu capisca una simile architettura, ma sappi che ci sono industrie militari e
capi di governo che pagano per averle.
-Fammi indovinare il
resto… e il Club Infernale ne ha l’assoluto controllo. Ci hanno già provato,
cocco.
-Bastion è stato
utile studiarlo, non sai quanto ho appresso dalla classe Nimrod[2].
Così come dai progetti Arma X e dalla tecnologia che ti ha dato l’adamantio,
caro Wolverine. Peccato per te, ma temo dovrai lasciare questa valle di lacrime
con mille domande non risolte. Non ti brucerà tanto l’idea che io so e tu no,
stupido nano, non hai il tempo di preoccupartene! Andiamo, se noi sappiamo,
com’è che tu non lo sai, mi sovviene l’idea che i tuoi amici non ti vogliano
dire nulla, magari per farti stare buono e farti fare quello che vogliono! Ah!
Ah! Ah!
Wolverine non la
prende bene, continuando ad ignorare i mercenari, con un ringhio gutturale si
fa spazio verso il cyborg, sopra di lui.
Dall’ombra esce
improvvisamente un giovane uomo cinese di nero e rosso vestito; silenzioso, si
interpone tra Logan e Pierce.
-Tu sei quello che ha
fatto fuori il gruppo S.H.I.E.L.D.[3]
… - sentenzia Wolverine, riconoscendo il secondo odore.
-Schifoso mutante! –
urla iracondo, Pierce - L’esercito russo sarà qui a momenti, grazie alla tua
fastidiosa invasione. Mi vedo costretto a ordinare alla mia Sentinella di
eliminare quei piccoli sgorbi, dopo che si sarà occupata di te, dal momento che
non mi servono più. Non ci interessa scatenare una guerra con la Russia, per
ora. Addio Wolverine, non sentirò la tua mancanza. Ringmaster, uccidilo e
portami la sua testa!
Il cinese muove le
dita, come un illusionista fa con le carte, e come per magia, delle lingue di
fuoco investono Logan e i malcapitati soldati accanto a lui.
Il panico dilaga e
urla strazianti stridono come unghie raschiate contro la lavagna, torce umane
si dibattono senza meta, scontrandosi tra di loro, tra altri mercenari e contro
le pareti metalliche della base. Il fuoco attiva i rubinetti antincendio sul
soffitto e docce ad alta pressione spruzzano violenti getti d’acqua su Wolverine
e i soldati.
Rongmaster, il
misterioso attaccante, indossa dieci anelli, uno per dito. Da uno di questi
scaturiscono delle scariche elettriche, ma Logan balza in alto, accorciando lo
spazio che lo separa dal soffitto, saltando sulle spalle di un soldato.
Conficcate tre lame nel soffitto, a penzoloni, evita il contatto con il
pavimento bagnato.
Con un altro gesto
della mano, un raggio rosso colpisce in pieno l’arto di Logan, disintegrando la
parete metallica e parte della roccia sottostante, alla quale era appeso,
facendolo precipitare a terra. Wolverine cerca di rialzarsi, la mano
interamente scarnificata mette a nudo il metallo color argento che riveste lo
scheletro, ancora intatto. Senza tregua, un raggio gelido avvolge l’X-Man e lo
immobilizza a terra, ghiacciando l’acqua sul pavimento e quella sulla pelle e i
vestiti e incastrando la mano scarnificata sul pavimento e ricoprendo le lame
di uno spesso strato di ghiaccio.
-Nulla può resistere
al potere del Mandarino, yankee. – minaccia in un maccheronico accento
orientale il giovane cinese, appoggiando la mano aperta sulla testa di
Wolverine.
Un caldo fluido si
espande lungo il cranio; è il potere di un altro anello del Mandarino che cerca
una breccia nell’adamantio. Logan avverte il calore farsi più intenso, la
pressione intracranica aumentare spaventosamente. Si sente affondare negli
abissi più profondi, allorché il suo intuito coglie le prime avvisaglie di una
sottile, quanto letale, modificazione molecolare del metallo che gli riveste il
cranio. E’ come se l’adamantio si stesse ritirando, ma in qualche modo le
cellule organiche si sono così profondamente saldate col metallo, dopo la
seconda installazione dell’adamantio[4],
da resistere ad ogni tentativo di modificazione attivando il fattore di
guarigione in contrapposizione al raggio di manipolazione della materia.
Non ci sono pensieri
di resa nella mente di Logan, ogni suo sforzo è centrato sulla sopravvivenza;
da un recesso della memoria sale alla coscienza la presenza di una mano ancora
libera. Il pensiero è automatico, il comando è geneticamente codificato in ogni
sua cellula, alla velocità di 210 km/h le lame scattano verso il tendine dell’avversario
che lega il polpaccio alla gamba. Ma si fermano a pochi millimetri dai tessuti.
Il mago guerriero
cinese contrasta la volontà di Wolverine con la propria, attraverso l’anello di
controllo mentale.
-Sono ammirato,
mutante. Il tuo spirito è degno di una morte da guerriero. Non pensare che sia
un semplice assassino, una “sentinella”, come credono i tuoi amici americani.
Sono il Figlio della Nuova Cina. Ti dimostrerò che la mente di un mago
guerriero cinese è più forte di quella di un mutante americano. Attacco e
difesa nel medesimo movimento. La tua testa e la mia gamba. La tua vita e la
mia vita.
-Sono… sono canadese,
ignorante bastardo…
A muovere lo stallo è
però una forza esterna ai contendenti. La terra trema e dove in precedenza il
raggio disintegratore del Mandarino aveva aperto una breccia nella roccia, si
espande una crepa. Sotto la pressione di una forza oscura, il resto della
parete sotterranea si sgretola e si apre, frantumandosi all’interno della base
e consentendo a Colosso di entrare inaspettato e di scagliarsi come un incudine
sulla testa del mago guerriero.
Il cinese e Colosso,
uno sull’altro, si riversano lontano, oltre Wolverine, fermando la loro corsa
contro una parete. Ora senza freni, le lame di Wolverine tagliano l’aria,
trovando l’opposizione del ghiaccio sotto il quale è bloccato il suo corpo.
Colosso si alza e
osserva desolato il giovane cinese a terra, schiacciato dal suo peso. Ha la
schiena spezzata, ma è ancora vivo.
-Ho visto tutti quei
bambini cinesi, ammassati uno sull’altro al buio, denutriti e sporchi, in
quelle celle fredde, come animali da vivisezione. I loro occhi… avevano paura
di me, Logan, hanno paura di tutto… Ringmaster mi ha sorpreso, attaccandomi con
dei raggi concussivi, simili a quelli di Ciclope, stordendomi. E mi ha
scaraventato fuori dalla base, da dove eravamo entrati, con un vortice a cui
non ho saputo oppormi…
-… e l’ho preso come
uno dei vostri catcher, prima che prendesse il volo, letteralmente.
Dal tunnel nella
roccia sbuca l’asso nella manica degli X-Men, Stella Nera, mutante russa, amica
e alleata degli X-Men, manipolatrice della forza oscura, con la quale ha
scavato un passaggio diretto nella base del Mandarino e ha lanciato Colosso in
un’inedita versione della fastball special.
-<La sua vita o quella
di Wolverine e forse di tutti quei bambini che oggi siamo riusciti a salvare,
Colosso.>[5] – lo consola
l’amica, mentre aiuta Logan a liberarsi del ghiaccio che lo tiene prigioniero.
-<I… bambini…>
-<Tranquillo,
Wolverine. Quelli trovati da Colosso, sono tutti vivi. Se ce ne siano altri,
non so dirtelo. Sono qui col colonnello Vazhin e un gruppo speciale di teste di
cuoio dell’esercito russo, proprio come avevamo pianificato. Il colonnello si
sta occupando dei mercenari che stanno fuggendo, contiamo di prenderne il più
possibile. Abbiamo isolato e preso in consegna la base, qualunque cosa quei
maniaci stavano facendo quaggiù è finita.>
-<Per il lupo
bianco! Gli anelli sono spariti!> – osserva Colosso, mentre Ringmaster,
devastato dal dolore e dal terrore, ride come un folle alla sorpresa
dell’X-Man, per poi accasciarsi, svenuto, ai suoi piedi.
-<I micidiali
anelli del Mandarino! Allora non c’è nessun dubbio che fossero gli originali. –
conferma Stella Nera – E’ una tattica del Mandarino sottrarli al suo servo,
quando questi viene messo k.o. o catturato. E’ stato in contatto con Ringmaster
fino a quando aveva gli anelli, ha visto e sentito tutto. Peccato, ero curiosa
di sapere in che modo uno di quelli è collegato con la Forza Oscura.>
-<Sì. Almeno gli
anelli non sono riusciti a duplicarli.>
-<I bambini.> –
fa Wolverine, richiamando l’attenzione di Colosso e Stella Nera. Il fattore di
guarigione a mille sta ricostruendo i tessuti perduti – <Non li ha
uccisi.>
-<No,
Wolverine.> – ripete Stella Nera.
-<Donald Pierce…
supervisionava la baracca per conto del Mandarino. Ha parlato di produzione in
serie di Sentinelle… cianciava di materia prima…>
-<Com’è che hai
detto, Piotr?> – chiede Stella Nera – <“Almeno gli anelli non sono
riusciti a duplicarli”?>
-<Voglio vedere i
bambini…> - ordina Wolverine.
Hong Kong.
Stazione di polizia, zona portuale.
Il tempo si ferma e
va indietro di milioni di anni. L’era glaciale si riappropria di alcune
centinaia di metri quadri di cemento, plastica e acciaio e l’intera modesta stazione di polizia ai
margini del porto, in un battito di ciglia, cade in una morsa di ghiaccio. Tutti
gli agenti si trovano in un solo punto della stazione, con le armi puntate, i
grilletti premuti e i proiettili esplosi. Bloccati nella postura del loro
ultimo gesto sembrano delle statue di ghiaccio a grandezza naturale, come i
poliziotti corrotti in un film di Kitano, che sparano per eliminare persone
indesiderate.
L’autore di questo
viaggio nel tempo è l’Uomo Ghiaccio; giocando con le molecole d’acqua
nell’ambiente e dentro di sé, ha cristallizzato ogni cosa intorno a lui,
bloccando ogni movimento e contenendo la maggior parte dei proiettili in uno
spettacolare gioco di scivoli, tubi e stalagmiti e stalattiti di ghiaccio.
Il secondo bersaglio
dei poliziotti cinesi, Emma Frost, tramutato il suo avvenente corpo in una
meraviglia di diamante vivente, estrae dal body bianco un proiettile sottile
come una moneta; lo osserva, seccata dei fori su un vestito che vale centinaia
di dollari e lo getta indifferente nelle mani dell’allibito Xao Chang, il
poliziotto ospite dei due X-Men nel loro soggiorno ad Hong Kong.
-Ho dato un’occhiatina alla tua mente, prima di entrare qui, Xao. Nulla che valga la pena di essere ricordato. Ma sei pulito.
La Regina Bianca si
avvicina all’agente cinese, i suoi movimenti sono seducenti e fieri; gode della
gioia del nuovo talento mutante, capace di dare espressione fisica alla sua
aggressività naturale, solita trovare sbocco su un piano puramente mentale,
attraverso la telepatia. Tramutato il corpo in debole carne, gli punta un dito
affusolato sul petto e dice:
-Non devi capire,
solo prendere. Ho tirato fuori gli scheletri dall’armadio dei tuoi colleghi, ho
carpito i loro segreti più reconditi, ho preso nota di ogni informazione e
dell’ubicazione di tutte le prove della loro corruzione. Conosco nomi, date,
traffici illegali, connivenze poco pulite. Apri bene le orecchie della tua
mente e custodisci queste parole. Cadranno teste, Xao. Quando ce ne andremo non
ricorderanno cosa è loro successo qui. Avranno un impellente desiderio di
confessare i loro peccati. E tu ti troverai nel posto giusto al momento giusto.
Sarai promosso, a capo della baracca probabilmente, diventerai un eroe,
guadagnerai un sacco di soldi in più. Le attività del Mandarino, subiranno un
duro colpo, quando si metteranno a cantare tutti insieme. Allora, dimmi… siamo
d’accordo?
-… sì… sì, sì.
D’accordo…
-Preparati un bel
discorso, Xao – consiglia l’Uomo Ghiaccio – quando ritirerò il ghiaccio si
riprenderanno presto. – e poi fa un cenno all’amica – Il Mandarino?
-Zhang Tong è la
faccia sorridente per i media del Mandarino, Bobby. Quei poliziotti sono sul
suo libro paga.
-E magari sanno anche
dove si trova in questo momento.
Emma si affaccia alla
finestra che dà sull’oceano, scruta l’orizzonte e dopo alcuni secondi, mette a
fuoco un’isola poco lontano, le guglie grigie di un antico e regale castello.
-Eccolo là, il
castello del Mandarino. Dovevano tenerci a bada per un certo periodo, mentre
lui era impegnato in qualcos’altro.
-Uhm… scommetto che
Wolverine ne sa qualcosa. Beh, cosa aspettiamo, continuiamo a rovinargli la
festa.
Il castello del
Mandarino.
Osserva le mani con le quali ha schiacciato i suoi nemici e ha vinto duelli all’ultimo sangue. Tiene in pugno la politica e l’economia di Hong Kong, il suo impero è una rete si sinistra influenza che si dirama sulla Cina e in Asia e proietta la sua ombra in tutto il mondo. Nobile re guerriero, conquista e domina con antichi costumi e metodi il mondo moderno fatto di valute digitali, uomini d’immagine e multinazionali che lui vede alla stregua di signorotti e ricchi regni da piegare e proprietà da assoggettare alla sua Volontà di Potenza. Di questi moderni vassalli e servi timorati è il loro Signore, il feudatario, il loro Mandarino.
Nuove alleanze,
vecchi scopi.
Dono degli dei, è venuto in contatto con civiltà extratterestri e ne ha conquistato le conoscenze e il potere, ha letto il suo destino scritto sull’ultimo muro a termine del tempo, ha riacquistato prestigio e supremo controllo del criminale organizzato orientale. Nel suo spirito, marchiato a fuoco, si sente il figlio prescelto della Cina, colui che riporterà l’Impero Cinese alla sua vera e antica gloria, riflesso della sua immagine, attraverso i passi della tradizione, al ruolo di una delle più eminenti potenze mondiali.
Re Bianco della nuova
Cerchia Interna del Club Infernale ha creato un esercito di superesseri,
mutanti geneticamente alterati con tecnologia aliena, per essere l’avanguardia
del più grande esercito che la Cina abbia mai visto.
Il sacrificio di
giovani mutanti cinesi, strumenti dei suoi atti di conquista, è segno della
loro fedeltà al Mandarino. Nella loro imperfezione genetica, hanno trovato la
redenzione, trasmutando in armi servitrici l’Impero e il suo Signore. Flagelli
vendicatori scaglieranno la furia del Mandarino contro uno Stato che non li ha
riconosciuti figli legittimi della Cina, nascendo a nuova vita come nobili
guerrieri della tradizione cinese.
Osserva le mani che stringeranno il destino
del mondo e silenziosi riappaiono, come se non se ne fossero mai andati, i
dieci anelli, uno per dito, interrompendo il flusso di informazioni polimodali
provenienti dai sensi di Ringmaster, e di fatto, annullando la presenza eterea
del Mandarino nella sua base sotterranea in Russia.
“<La tua vittoria
giace nel disonore e quindi nella sconfitta, Wolverine. – pensa - Sono sicuro
che il tuo spirito sta bruciando al pensiero, in questo momento. Il mio
assassino ha dato prova della sua forza e del suo valore, è di buon auspicio
per l’Arma Omega. Quanto a quell’idiota inglese, è tipico della sua persona
abbandonare il campo di battaglia ancor prima che le sciabole s’incrocino.>[6]”
Le ampie porte della
sala regale del Mandarino si spalancano, Donald Pierce, entra trafelato,
incurante dell’imbarazzo misto a disprezzo delle guardie cinesi all’ingresso.
-Mandarino!
-E’ ben poca cosa il
tuo portamento, Pierce. Cosa erediterà l’Inghilterra nella nuova era, se i
sudditi inglesi avranno te come re? Le tue nobili origini tradiscono
un’educazione in difetto. Non che mi aspetti di più, non essendo, tu, cinese.
-Quelli che sono i
tuo progetti per la tua gente non m’interessa, Mandarino! M’importa che il
complesso russo è andato e con lui due dozzine di macchine del progetto Arma
Omega.
-E ti sei rincuorato
lasciando uccidere la tua nemesi da un altro?
-…
-Wolverine è ancora
vivo, questo è il prezzo della tua superficialità.
-Maledetto! Avrei
dovuto preoccuparmene personalmente! Quando vuoi che una cosa sia fatta bene,
devi farla da solo!
-Sei prevedibile e
patetico. Basta! Non voglio più sentirti parlare! La tua viscida presenza non
mi è mai stata gradita, ma riconosco l’utilità della tua abilità ingegneristica
nei nostri progetti. E’ anche per questo motivo che le Sentinelle sono vive.
-Cosa?! Sei
impazzito? Avevo esplicitamente ordinato a Ringmaster di terminarle! Non
possiamo permettere che cadano in mano agli X-Men o allo S.H.I.E.L.D.!
-Ringmaster non
esegue i tuoi ordini, ma i miei, cyborg.
Il viso solitamente
pallido di Pierce si accende del rosso ribollente della rabbia. Ma tiene a
freno i suo istinti, consapevole del suo ruolo nella Cerchia Infernale, dei
fallimenti e degli errori passati, come l’ennesimo ai danni di Wolverine, che
l’hanno visto retrocedere e rimanere nelle posizioni basse della Cerchia
Interna. Non è ancora il suo momento, non ha né i titoli, né il potere;
inghiotte l’insulto sprezzante del Mandarino e ne riconosce il rango superiore.
-… D’accordo,
Mandarino.
-Bene. E hai detto
bene, in questo frangente non m’interessa scatenare una guerra con la Russia,
ma con parte dell’Arma Omega daremo un segnale potente della nostra forza
all’occidente. La forza del Mandarino!
-E una messa in prova
definitiva per gli acquirenti di tutto il mondo. Idea geniale!
*Che ne dici se
acquisto tutti i vostri giocattoli, Pierce. Così, per il semplice gusto di
romperli uno ad uno.*
Una voce femminile
tagliente come un rasoio e satura di collerica passione prende vita nelle teste
del Re e dell’Alfiere Bianchi del Club Infernale e scorre gelida, giù, lungo la
schiena , un brivido freddo, tanto freddo da bruciare. La Regina Bianca
anticipa il suo ingresso con un attacco telepatico in grande stile:
dall’encefalo all’ultima vertebra del midollo spinale, i sistemi nervosi del
Mandarino e di Pierce vengono colpiti da una tempesta di sensazioni dolorose.
Una lastra di
ghiaccio scorre lungo il portone ancora chiuso e ghiaccia il pavimento sotto i
piedi del cyborg inglese, rendendogli precario l’equilibrio e forzando al
limite i suoi servomeccanismi, in tilt per il dolore bioelettrico. La scia
ghiacciata termina ai piedi del trono del Mandarino, ghiacciandolo
completamente. Il portone della sala regale, tramutato in ghiaccio, si sgretola
sotto un deciso calcio dell’Uomo Ghiaccio.
Il Mandarino respinge
l’attacco telepatico utilizzando l’anello del controllo mentale, il
mento-intensificatore e, mentre Pierce cade a terra, cervello e circuiti
cerebrali fumanti, balza in avanti. In un elegante e perfetta movenza marziale,
sferra un calcio al collo dell’Uomo Ghiaccio, rispedendolo oltre il portone
divelto, contro uno spesso muro di ghiaccio, che ha separato i quattro
contendenti dal resto delle guardie e dei servi del castello. Il Mandarino cade
agilmente in piedi, l’alta padronanza delle arti marziali gli ha impedito di
frantumarsi le ossa contro il corpo costituito di spesso e resistente ghiaccio
dell’X-Man e allo stesso tempo, in virtù del medesimo rivestimento, il collo di
Bobby Drake non si è rotto.
-Come osate attaccare il Signore dei Dieci
Anelli nella sua stessa casa? – urla infuriato il Mandarino.
-Non avrei mai
pensato di dirlo, ma forse perché siamo quei fastidiosi X-Men! – Emma Frost si
erge di fronte al Mandarino, i pezzi di ghiaccio tutt’intorno a lei riflettono
e creano affascinanti giochi di luce sulla sua pelle di puro diamante.
Il nobile cinese
attiva il mento-intensificatore per ferire con la stessa moneta la Regina
Bianca e assoggettarla al suo volere. Ma il raggio telepatico dell'anello non
trova l'oggetto del suo attacco. In forma di diamante, le facoltà telepatiche
di Emma vengono annullate, rendendola invulnerabile alle aggressioni mentali.
Emma sferra un
diretto al volto del Mandarino. Colto di sorpresa, il cinese non riesce a
parare il colpo, ma grazie alle sua abilità e al suo corpo allenato, accompagna
il colpo, finendo fragorosamente contro il trono di ghiaccio alle sue spalle,
mandandolo in mille tintinnanti pezzi e uscendone con uno zigomo rotto e il
naso sanguinante.
-Lasciatelo dire, mi
dispiace per quella poltrona. I tuoi gusti in fatto di antiquariato e arte sono
notevoli, riconosco degli originali quando li vedo. Spero non ti sia sporcato
quello splendido vestito di seta che indossi col tuo sangue.
-Stupida americana!
Diventerai la più bella statua della mia collezione!
Un raggio accecante
cancella il vantaggio dell’avversario, seguito in rapida successione da un
raggio d’urto che investe l’X-Woman. Emma barcolla, indietreggia, ma non cede,
piantando le gambe nel pavimento. A farla cadere è una forza oscura che
l’avvolge come una mummia, gettandola al buio.
Il Mandarino carica
il raggio disintegratore, crepitante di energia distruttiva lo punta contro il
corpo inerme della Regina Bianca.
Il pensiero si
propaga bioelettricamente in una decina di millisecondi. Non ci è dato sapere
quale dei due sia partito per primo, il comando all’anello o l’alterazione
molecolare mutante: il raggio viene emesso e l’arto del Mandarino si ghiaccia,
dalle punta delle dita, al gomito, alla temperatura polare. Il ghiaccio esplode
con un rumore secco e un urlo straziante erompe stridulo.
La mano del Mandarino
è ancora intatta, l’anello protegge il suo vestitore, ma è ustionata dalla
radiazione rilasciata dal raggio disintegratore.
L’Uomo Ghiaccio,
ripresosi, non esita; tramuta in una statua si ghiaccio, dai piedi alla gola,
il corpo del Mandarino.
-I tuoi giorni come
Zhang Tong sono giunti al capolinea! E’ così anche per il Mandarino?
-Se credi che del
ghiaccio possa trattenere il potere degli anelli, ti sbagli di grosso, mutante.
Il viso di Bobby si
ferma a pochi centimetri da quello del Mandarino.
-Non ho rivestito il
tuo corpo di ghiaccio, Mandarino. L’ho tramutato in ghiaccio. Libera la mia
amica o colpisco duro dove fa più male! - il fiato delle parole si condensa sul
volto imprigionato del cinese.
La mano con l’anello
della forza oscura è di nuovo carne per permettere al Mandarino di liberare
Emma dall’energia della forza oscura che la sta stritolando come le spire di
un’anaconda, in cambio della vita.
-Vuoi uno scambio
equo, X-Man? Dev’essere il volere degli dei a porre fine ai duelli che ci
vedono coinvolti in questo modo. Né vincitori, né vinti.
-La mia parola in
cambio della tua, Mandarino, sì.
-Idiota! Sta
bluffando! Non è Wolverine! E’ la mascotte del gruppo! – Donald Pierce serra le
mani alla gola della Regina Bianca, ancora racchiusa nel bozzolo oscuro, in una
stretta d’acciaio mortale. – E anche se fosse, lui uccide te e io uccido lei,
al diavolo te e il tuo anello!
Il Mandarino incrocia
uno sguardo d’intesa con l’Uomo Ghiaccio, poi rivolge il suo disprezzo al
cyborg.
L’energia nera si
dissolve e gli occhi colmi d’ira della Regina Bianca sono aperti su quelli
iniettati di sangue di Pierce. L’Alfiere Bianco stringe, spillando tutta la
forza dai suoi innesti artificiali, ma sta stringendo una gola diamantina
virtualmente indistruttibile.
-Quello di prima… -
ringhia Emma – era per il dolore sofferto dai miei giovani… studenti… - con la
rabbia da troppo tempo trattenuta, Emma affonda il pungo nel cuore del suo
ex-alleato. - …questo… è per me! –
Non ci suoni o
parole, se non uno strano e irreale strepitio metallico e qualche scintilla
quando Emma estrae un cuore artificiale dal petto di Pierce.
-Avrei scommesso che
neanche questo era vero. - E con un calcio
si disfa del suo cadavere.
L’Uomo Ghiaccio
mantiene la parola data e il Mandarino ritorna carne e ossa.
-Questa è una
dichiarazione di guerra, X-Men. – afferma il Mandarino, prendendo il cuore
meccanico dalle mani di Emma. –E adesso cosa intendente fare, volete davvero
uccidere anche me o preferite raggiungere i vostri amici prima che Arma Omega
li faccia a pezzi?
*Sta dicendo la
verità, Bobby* comunica telepaticamente Emma *Ho appena avvertito un segnale di
soccorso della massima priorità sulla banda telepatica da parte di Wolverine.*
L’estremità della
situazione allenta temporaneamente la vigilanza degli X-Men nei confronti del
Mandarino, il quale, ferito e debole, ne approfitta, scegliendo la miglior
strategia dettata dalle circostanze. Distorta l’attenzione con il
mento-intensificatore, scivola in un passaggio segreto, silenzioso e veloce
come una tigre asiatica.
L’Uomo Ghiaccio
scarica la sua frustrazione sfondando con un possente getto ghiacciato la
parete di pietra della sala reale, aprendo un varco che dà sull’isola e
l’oceano sottostanti. Confuso, non sa se è turbato dalla fuga del Mandarino o
da quanto l’ha preceduta.
-Se l’è svignata, il
codardo.
-No, Emma. Crede che
la sua vita sia troppo preziosa per essere sprecata. Me l’ha raccontato Logan,
che l’ha già incontrato e battuto[7].
Mi sono fidato del suo consiglio.
-Capisco. Non mi
stupisce se ne sia andato.
-Chiamo l’X-Wing.
Un passaggio
segreto all’interno del castello del Mandarino.
IL Mandarino scivola nel buio e umido passaggio. Arma Omega sta avendo il suo battesimo del fuoco e non c’è modo che ne arrestino l’avanzata, non finché gli anelli sono sotto il suo controllo. Lo scontro con gli X-Men è stato duro, ma non è finito. E’ l’inizio di una nuova era e lui sarà uno dei pochi che ne scriverà la storia.
La parete di pietra e
roccia si anima. Nascoste nelle tenebre un paio di mani afferrano il Mandarino
e con forza e determinazione tali da stroncare qualsiasi resistenza lo portano dentro
il muro.
Nel castello non c’è
più traccia del Mandarino. Che cosa rimane di un uomo quando gli vengono tolte
tutte le sue certezze?
Complesso
eugenetico del Mandarino. Russia meridionale, ai confini con la Cina.
La base del Mandarino
è ora sotto il controllo degli uomini del colonnello Vazhin, simpatizzate e
alleato degli X-Men, nonché direttore del F.S.B. (Federal'naya Sluzhba
Bezopasnosti, Servizio Federale di Sicurezza).
-<Ottimo lavoro,
X-Men>[8]
– si congratula Vazhin alla vista dei tre mutanti.
-<Nessuna traccia
di Donald Pierce?> - chiede Wolverine.
-<No. Niente,
Logan.> - borbotta insoddisfatto il colonnello.
-<I bambini stanno
tutti bene?>
-<Sicuro, Colosso.
Da adesso ci pensiamo noi. Avete la mia parola che verrete costantemente tenuti
al corrente del destino dei cuccioli, mi auguro che al più presto possano
tornare alle loro case.>
-<Vorrei dar loro
un’occhiata, colonnello.> – dice Wolverine, dirigendosi verso i gruppi di
bambini.
Wolverine passa uno
ad uno gli smarriti bambini cinesi, non è suo desiderio spaventarli
ulteriormente, ma altrettanto non vuole che i suoi timori si realizzino.
-Non voglio farti del
male. Andrà tutto bene – dice loro in un corretto cinese – Sto cercando una
persona.
Sotto gli occhi di
soldati e amici, Logan completa l’ispezione e torna sui suoi passi.
-<Logan, mi vuoi
spiegare cosa stavi cercando?>
-<L’odore,
colonnello. L’odore. Il mio fattore di guarigione sta ancora lavorando, sono
stanco e malridotto, ma non credo il mio naso si sbagli. Cerco una somiglianza.
L’odore di Ringmaster era particolare, a causa delle alterazioni genetiche e
degli impianti cyborg. Come un’impronta digitale. Su centodue bambini,
diciassette sono sicuramente delle Sentinelle, altre nove non sono sicuro.>
Vazhin e gli altri si
voltano ad osservare i ragazzini, uno uguale all’altro nella sofferenza e nelle
torture. Ventuno paia di occhi si accendono del rosso più intenso, scatenando
le urla di terrore e i pianti di rassegnazione degli altri bambini. I soldati
impugnano le armi, ma tentennano dinanzi alla folla di ragazzi. Le prime
Sentinelle danno fuoco ad alcuni bambini, per alimentare il panico, ma poi
tutte dirigono i loro attacchi ai più pericolosi, ai soldati e agli X-Men.
-Diavolo! Siamo in un
mare di guai. – pensa a squarciagola Wolverine.
In questo
racconto diversi sono gli omaggi al mito degli X-Men e di riflesso alle
immortali storie di Chris Cleremont, in particolare a racconti illustrati in
coppia con John Byrne e Jim Lee.
La versione oscura degli uomini-x, il Club Infernale, incontra il Mandarino,
unendo due “fisse”, quella di Sebastian Shaw, di estrapolare il gene-x e
produrre in serie mutanti (il suo primo scopo nella mitica “Saga di Fenice
Nera”) e quella del Mandarino, di creare un esercito di mutanti in grado di
riportare ai fasti imperiali la Cina sotto il suo dominio (nello spettacolare
arco narrativo “Lady Mandarin”, la prima apparizione di Psylocke versione
ninja, grazie al primo, insuperabile Jim Lee di Uncanny X-Men e ad un
ispiratissimo Claremont).
Penso di essere riuscito a riportare al giusto livello di pericolosità e credibilità il Club e nei precedenti numeri di aver stabilito filosofia, metodo e carattere degli X-Men, come gruppo e individualità; ora gli X-Men si troveranno tra i proverbiali incudine e martello. Se l’incudine è rappresentato dal Club Infernale, il micidiale martello lo vedrete in azione nella terza e ultima parte di “Master of the Rings” (titolo omaggio ai grandi Helloween) e sarà protagonista della prossima importantissima saga. Intanto i pezzi si posizionano sulla grande scacchiera e i primi iniziano a cadere.
X-ciao!
[1] Pierce è noto per aver creato, tra gli altri, i cyborg chiamati Reavers, mercenari umani del Club Infernale che Wolverine massacrò nella “Saga di Fenice Nera”. Tempo dopo i Reavers e Pierce attaccarono un solitario Logan, quando gli X-Men avevano base in Australia e lo ridussero in fin di vita, nell’immortale ciclo “Dissolution e Rebirth” di Cleremont/Silvestri. Logan si salvò grazie a Jubilee, ora membro di Generation X.
[2] Nimrod è l’ultima classe di Sentinelle di un’epoca futura. Una di esse è tornato nel nostro passato. Dopo mille avventure si è “tramutata” in Bastion, credendosi umana, ha dato la caccia come da programma ai mutanti nel famigerato ultimo ciclo in continuità MIT di Lobdell, “Zero Tolerance”.
[3] I Life Model Decoy costruiti sulle fattezze dei membri di WorldWatch, il supergruppo O.N.U., spediti dallo S.H.I.E.L.D. ad indagare sulla misteriosa presenza della base e distrutti in X-Men #9 by MIT.
[4] Apocalisse ha reinstallato l’adamantio a Wolverine, durante la “Saga dei Dodici”, sottraendolo a Sabretooth. Tenete a mente le parole di Pierce di questo numero e iniziate a fare le vostre congetture definitive sul progetto Arma X.
[5] Parlano in russo ;)
[6] Pensa in cinese! ;))
[7] Nell’indimenticabile “Lady Mandarin” by Cleremont/Lee
[8] Tra russi… il vostro esimio traduttore ;)))